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Foto di Luca Durand

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Non poteva riprendere meglio l'attività pubblica della Società Operaia di Chiavenna nel post pandemia. La rassegna dedicata ai giovani creativi della Valchiavenna ha avuto ottimi riscontri, di pubblico e di gradimento per gli spettacoli messi in scena. Alle spalle l'intenso lavoro estivo preparatorio per tutti gli artisti, concretizzato nelle quattro proposte in calendario.
Ad aprire la rassegna la compagnia Agharti, con un lavoro originale derivante dalla penna del giovane Matteo De Boni (alias Maestro Ermete). A seguire la rivisitazione dell'Antigone di Sofocle operata dalla compagnia Dipiesse, con ben due repliche a tutto esaurito. Daniele Gianera, accompagnato da Sara Ciabarri al flauto, ha presentato poi un monologo con un bellissimo testo: interpretazione che ha saputo tenere alta l'attenzione e l'emozione. A chiudere il cartellone Alessandro Balatti, musicista, che ha proposto un viaggio in solitaria per mare sulle note delle proprie tastiere, con composizioni originali ed evocative. Particolare soddisfazione, oltre che per la qualità degli spettacoli, per le collaborazioni trasversali che si sono attivate tra le diverse realtà, sia in scena che per la parte tecnica, una messa in rete di passione e competenze che promette di offrire nuovi frutti nel prossimo futuro.

Fotografie di Lorenza Pansoni (Agharti), Enrico Caprio (Dipiesse), Pietro Martinucci ("Il cervo e il bambino"), Serena Morandi ("Diario di bordo")

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